Parco Fitness: la nuova frontiera della palestra all’aperto

Parco Fitness: la nuova frontiera della palestra all’aperto

Il Parco Fitness non è altro che una vera e propria palestra all’aperto. L’esplosione dello sport a cielo aperto nel Nord Europa e la crescita lenta nel Sud.

Riconquistare gli spazi delle nostre città per destinarli allo sport

Non esiste ancora nel sud dell’Europa una strategia per usare le città come palestra a cielo aperto nonostante clima e spazi siano favorevoli.

Manca la cultura e manca una connotazione chiara dell’utilizzo degli spazi pubblici. L’aspetto socio-economico non è una priorità; vi è invece una diversa percezione del bene pubblico e del bene privato.

Ad oggi la pratica sportiva risulta spesso confinata, principalmente alle strutture sportive attrezzate, pubbliche o private, ma comunque rappresentate da luoghi confinati e poco accessibili a molti. Per quanto concerne la dotazione di strutture si assiste da sempre a un annoso dibattito sul fatto che la scarsa propensione allo sport nelle regioni del sud Europa dipenda dalla carenza di impianti dedicati; anche le istituzioni locali lamentano spesso che l’impossibilità a promuovere progetti e politiche per lo sport è da attribuirsi alla scarsa dotazione di impianti sportivi.

Impianti spontanei

L’idea che l’attività fisica possa essere praticata ​all’aria aperta e negli spazi ​pubblici esistenti - utilizzati come se fossero degli ‘​impianti spontanei’ in cui è possibile praticare attività fisica in modo informale e all’aria aperta - è nel sud Europa atteggiamento meno diffuso che in altri paesi del nostro Continente. I dati europei sul numero di praticanti che preferiscono fare attività in spazi aperti, documentano come in molti Paesi questa sia una tendenza già ben definita. Uno sguardo ai dati mostra, in modo assolutamente contro-intuitivo, come la pratica sportiva all’aperto decresca via via che ci si sposta verso i paesi del sud Europa dove di fatto le condizioni climatiche più miti e favorevoli potrebbero essere un elemento incentivante.

Dimensione educativa

​Oltre a migliorare la salute dei cittadini lo sport ha una dimensione educativa e svolge un ruolo sociale, culturale e ricreativo diventando un importante fattore di sviluppo per le società. ​

Riportare lo sport negli spazi pubblici​, aiutandolo a non chiudersi nei luoghi e negli impianti in cui si trova oggi confinato, ripensandolo come una funzione rilevante della qualità e della vivibilità delle nostre città, può contribuire anche alla riappropriazione dello spazio pubblico da parte dei cittadini, favorendone al contempo la salute ed il benessere e ricostruendo un legame più stretto con i luoghi e con il territorio.

Ciò presuppone il ripensamento e la ridefinizione del concetto di sport e dei luoghi ad esso deputati, unitamente alla promozione dell’attività fisica e sportiva. Numerosi casi ed esperienze europee di utilizzo di spazi pubblici per la pratica sportiva (come - per esempio – l’Ungheria) mostrano come sia possibile immaginare risposte innovative e sperimentali per integrare lo sport con il welfare ​locale e gli spazi collettivi della città.

Questo modo di guardare allo sport richiede, da parte del mondo dello sport, delle istituzioni e della ricerca, uno ‘sguardo’ allenato alla complessità, alla multidisciplinarietà che vede nell’integrazione tra mondi e discipline diverse un’occasione di arricchimento reciproco e utile a favorire l’avanzamento della riflessione. Il progetto di architettura, nella sua dimensione urbana allargata, diventa strumento di mediazione frà soggetti diversi che determinano scelte e si confrontano circa gli assetti futuri di una città e di un territorio.

Spazio pubblico

​Lo spazio pubblico non è uno spazio residuale tra strada e edifici, né tantomeno uno spazio vuoto considerato pubblico solamente per ragioni giuridiche. Lo spazio pubblico è uno spazio fisico, simbolico e politico. È uno spazio per l’uso collettivo. Un luogo capace di creare identità, appartenenza e affezione da parte di chi lo frequenta. In questo modo si potrà accrescere nella gente il rispetto per il bene pubblico e l’interesse per la pratica sportiva spontanea all’aperto, nei luoghi pubblici, frequentati da tutti. Perché il bisogno di praticare attività fisica all’aperto, anche nel sud dell’Europa, potrà registrare un significativo aumento solo quando la piazza, il parco, il campetto per giocare, il percorso per correre, entreranno finalmente a far parte di una ritualità urbana condivisa dalla comunità.